martedì 30 novembre 2010

Pazzi o Illuuminati?


Non esiste una persona uguale ad un altra e credo sia per questo che l'umanità ha stabilito una traccia comune sulla quale basare i rapporti sociali ed economici, una linea di condotta che possa consentire interazioni anche fra individui molto diversi fra di loro. Queste interazioni sono di solito regolate dal lato razionale della nostra personalità per far si che le persone “parlino la stessa lingua”, l'unica che tutti hanno in comune: quella legata alla sfera immediatamente pratica e materiale.

Il guaio però è che quella che doveva essere solo una traccia è diventata sempre più sinonimo di “normalità” invadendo anche la sfera privata delle persone e ponendo un confine arbitrario fra ciò che è normale e ciò che non lo è. Ma chi può stabilire i limiti della mente umana pur sapendo che stiamo utilizzando solo una piccolissima parte del nostro cervello? Non certo la psichiatria!

Ci sono bambini che sentono voci, che vedono cose, che vivono in una “realtà separata” e hanno difficoltà a conciliarla con la visione condivisa dalla maggioranza delle persone. Le allucinazioni entrano prepotentemente nella loro mente e davanti ai loro occhi e spesso li spaventano. Questi bambini non hanno bisogno di essere “curati” ma di essere aiutati a comprendere quello che gli accade, dovrebbero imparare non solo a convivere con la loro diversità, ma anche ad usarla per il meglio. Alcuni di noi nascono così: non riescono ad adeguarsi a quella “traccia”, sono troppo spesso travolti da cose incomprensibili e pian piano si ritrovano a “navigare in solitario” non perché lo desiderino, ma perché non è facile trovare amici con cui condividere certi pensieri, esperienze, paure e preoccupazioni.

Questi bambini desiderano disperatamente essere come gli altri per trovare quel senso di appartenenza che gli è negato e questo anche perché di solito non c'è nessuno ad istruirli, a spiegargli che proprio quella cosa che li tormenta può e deve essere trasformata in “una marcia in più”. In effetti l'esperienza (e non solo la mia) mi ha dimostrato che per loro non ci sono che due alternative: Il sentiero dell'Illuminazione o il manicomio e questo perché l'energia derivante da un tale “dono” è così potente ed incontrollabile che se noi non la usiamo per evolverci e condividere ci si rivolterà contro con effetti assolutamente devastanti.

Inizialmente può essere molto difficile accettare il fatto che il nostro libero arbitrio sia ridotto a due sole opzioni, ci arrabbiamo e non vogliamo sentire ragioni, cerchiamo tutte le possibili scappatoie e ci sentiamo disperati: “Perché proprio a noi?” “Perché per gli altri è tutto meno complicato?” “Perché non possiamo scegliere quello che deve entrare nella nostra mente?” “Perché non possiamo chiudere la porta e lasciare fuori tutto ciò che ci rende diversi?” “Perché non possiamo essere lasciati in pace e vivere senza tutte quelle cose strane e indesiderate?”. Belle domande, solo che le risposte dobbiamo darcele noi. Un punto importante è che queste “doti” sono ereditarie, si trasmettono attraverso il sangue ed è per questo che di solito si vedono più persone di questo tipo nella stessa famiglia. E' interessante notare l'analogia con la “schizofrenia”.

Già, ma cos'è la schizofrenia? Malgrado le tante parole spese su questo argomento nessuno è riuscito a stabilirne l'origine. Ovviamente non ho la presunzione di stabilirla io, ma ho una teoria e, a mio avviso, un riferimento Kabbalistico ci si accorda perfettamente

La Kabbalah ci parla del “Velo della Misericordia” grazie al quale i nostri sensi non percepiscono tutti i suoni, i colori, gli odori e le onde di ogni tipo che affollano l'aria. Questa protezione ci consente di mantenere il controllo del nostro campo energetico, di pensare, agire e decidere senza dover sopportare continue interferenze provenienti da ogni parte, in poche parole ci consente di vivere la nostra vita. A volte quel velo può cadere per un breve periodo e questo accade non solo a chi ci nasce, ma anche a persone assolutamente normali, con l'assunzione di piante psicoattive o quando subiscono un evento traumatico (anche se in questi casi, non trattandosi di uno stato innato, può avere anche altri scopi, implicazioni ed alternative). Quando però, durante l'infanzia, il velo cade spontaneamente e ciclicamente credo sia solo per farci dare una sbirciatina a scopo educativo per poi ritornare alla “normalità” e la domanda è: “Perché?” e sopratutto “Dov'è l'utilità?” Sono queste le domande a cui dobbiamo dare una risposta. Dobbiamo cercare dentro di noi per scoprire in quale modo quello che ci accade può essere utile a noi stessi e agli altri. Capisco che, come ho detto prima, può farci arrabbiare l'idea di “essere usati”, ma prima ci rendiamo conto che non ci resta che arrenderci e meglio è. La buona notizia è che non appena “firmiamo la resa” e ci mettiamo a disposizione della Luce lasciandoci guidare, la vita diventa meravigliosa ed entusiasmante e anche le prove più difficili diventano strumenti di crescita, consapevolezza e comprensione.

La Kabbalah tuttavia ci spiega anche che il comportamento ostinatamente ripetuto ed errato di una persona può causargli la perdita del Velo della Misericordia e come una diga che si rompe libera una grande quantità di acqua, così il velo squarciato libererà un'enorme quantità di suoni, colori, odori e sapori che invaderà la sua mente impedendogli letteralmente di vivere la sua vita. Anche questa condizione è tipica negli schizofrenici, di loro la psichiatria dice che sono “senza difese” e che quindi ogni cosa o sentimento può travolgerli. Il nostro campo energetico è la nostra “barriera corallina” e se viene meno “l'oceano” ci travolge. Io credo che quando si rifiuta ripetutamente di accettare il proprio destino e addirittura lo si combatte, quel dono si trasforma in schizofrenia. Io credo anche che un semplice atto di abbandono, di disponibilità e di fiducia nella Luce sia sufficiente per riparare la falla creatasi nel campo energetico, ma se non lo fosse esistono dei rimedi naturali che, a differenza dei dannosissimi psicofarmaci, possono aiutare a ristabilire l'integrità del campo energetico senza intaccare o inibire le facoltà mentali. Non bisogna dimenticare che la schizofrenia non è una malattia fisica, non è rilevabile da nessuno strumento diagnostico, il problema non è nel corpo, ma nel pensiero e come tale va affrontato. Forse un illuminato non è altro che uno schizofrenico che ha scelto di studiare e condividere. Forse la schizofrenia è il punto di partenza e non di arrivo. Forse il problema è solo nella scelta: Pazzi o Illuminati?




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