mercoledì 17 marzo 2010

conoscere il bagaglio della propria anima

CONOSCERE IL BAGAGLIO DELLA PROPRIA ANIMA

Siamo tutti in viaggio e di sicuro non è la prima volta che viviamo in questo mondo: noi andiamo e torniamo diverse volte fino a che la nostra conoscenza ed evoluzione non sono pronte per il progetto finale; questo è quanto le maggiori fonti di informazione, e per maggiori intendo le più antiche, attendibili e dimostrabili, sostengono. I testi ai quali farò più spesso riferimento sono quelli Induisti e Kabbalisti. La “Kabbalah”, parola che in ebraico significa “Ricevere” e che consiste in una raccolta di testi decodificati, è il documento più antico, dettagliato e ricco di informazioni che non invita a credere, ma a sperimentare; è una fonte di conoscenza molto preziosa dalla quale hanno attinto non solo le filosofie e le religioni, ma anche la scienza. Ad esempio la famosa frase che tutti noi abbiamo sentito cantilenare come una filastrocca da quando eravamo bambini e cioè “come in cielo così in terra” non è un pezzo di “preghiera”, ma una vera e propria equazione matematica che ha guidato molti scienziati. I padri della filosofia e della scienza moderna erano studiosi di Kabbalah i cui scritti svelano la dinamica comportamentale dell’energia nei livelli superiori e dal momento che “come in cielo così in terra” gli scienziati hanno applicato le stesse norme per capire le leggi dell’energia e della fisica qui sul nostro pianeta. Non è un caso che le grandi scoperte sono avvenute tutte in un periodo alquanto circoscritto nella storia e cioè da quando le decodificazioni dei testi antichi sono state pubblicate e messe a disposizione delle menti artistiche e scientifiche più brillanti dell’epoca. Ora, sempre seguendo la stessa traccia, il primo argomento che toccherò sarà quello del nostro bagaglio. Prendiamo ad esempio un viaggio qualsiasi: quando arriviamo in aeroporto e consegniamo le valige al check-in sappiamo bene cosa c’è nelle nostre valige e se c’è qualche cosa che è soggetto a diverse condizioni di trasporto dobbiamo dichiararlo. Nessuno di noi accetterebbe di trasportare attraverso la dogana un bagaglio che non ci appartiene e del quale non conosciamo il contenuto perché sappiamo bene che potremmo trovarci in un mucchio di guai. Ora applicando l’equazione di cui abbiamo parlato prima è facile capire quanto sia importante sapere il contenuto del bagaglio della nostra anima per poterci avventurare sicuri e senza contrattempi nel viaggio della nostra vita attuale. Io desidero condividere il più ampiamente possibile tutte le informazioni che ho raccolto in molti, molti anni di studio, viaggi, ricerca … E soprattutto di esperienza personale. Per iniziare vorrei offrire a chi la desidera la conoscenza del bagaglio: per saperlo è sufficiente inviare al mio blog la data di nascita ed il vostro indirizzo e-mail ed io consultando il testo di astrologia Kabbalistica vi invierò la risposta. Ovviamente sarò disponibile anche per rispondere ad altre domande sui vari aspetti e le varie problematiche della vita, sia dal punto di vista spirituale e psicologico che dal punto di vista pratico e materiale, ma questo lo farò attraverso il blog perché, malgrado le nostre naturali diversità, tutti noi esseri umani, in fondo, non sogniamo altro che la felicità e non cerchiamo altro che il cammino per raggiungerla.

Una buona giornata a tutti voi. Ciao Dani.

martedì 16 marzo 2010

il potere dimenticato


IL POTERE DIMENTICATO

A volte la vita ci coglie impreparati. Ci sono momenti in cui ci sembra di non avere potere sugli eventi e di non poter fare altro che subirli passivamente o arrabbiarci contro il destino, la sfortuna oppure contro quella specifica catena di eventi indesiderati (ovviamente, perché quando sono desiderati non si lamenta mai nessuno). Non riusciamo a vedere e a decifrare quello che la vita sta cercando di dirci e questo ci fa scivolare in una specie di caos mentale che ci fa sentire amaramente impotenti. In realtà non è così. L’essere umano ha potere, non è una foglia al vento. Noi possiamo realizzare i nostri sogni così come possiamo aprire una cassaforte se ne conosciamo la combinazione. Ovviamente una combinazione va protetta, anche noi facciamo così: quando appuntiamo un numero di codice segreto lo confondiamo insieme ad altre cose che non c’entrano niente per sviare i malintenzionati in modo che solo chi sa dove cercare troverà la combinazione. Tutti noi esseri umani abbiamo per diritto di nascita quella combinazione solo che l’abbiamo relegata in soffitta, in cantina o addirittura buttata via insieme ad un sacco di altre cianfrusaglie inutili, così il più bel dono insito in tutti noi è stato catalogato sotto la voce: “Ma che credi ancora a babbo natale?” e quindi archiviato e dimenticato.

IL RISULTATO

Senza volerlo abbiamo gettato via, ben nascosta in un gran mucchio di immondizia dogmatica e moralista, la preziosa chiave che apre lo scrigno di tutte le benedizioni: il nostro Dono. In un modo o nell’altro quasi tutti noi a un certo punto lo abbiamo dimenticato, forse è accaduto quando abbiamo gettato via la nostra infanzia, o il nostro entusiasmo o i nostri sogni … insomma quando siamo diventati “adulti”.
Ora si tratta di recuperarlo e non è poi così difficile: è come una qualsiasi altra attitudine umana, come camminare, parlare, scrivere, lavorare etc., sono capacità già presenti alla nascita, ma bisogna imparare a metterle in pratica. Se un bambino cade non dice: “Il camminare è una fregatura” oppure: “Il camminare non fa per me”, ma si rialza e ci riprova con più attenzione, imparando dai suoi stessi errori fino a trovare il giusto equilibrio, diventando pian piano sempre più sicuro e molto spesso persino audace. E’ con questo spirito che otterremo grandi risultati.

COMBINAZIONE PER RIATTIVARE IL NOSTRO POTERE

-Il primo punto è recuperare la capacità di SENTIRE CON IL CUORE e per farlo dovrebbe essere applicata la stessa concentrazione che per imparare a camminare. Sentire con il cuore significa avere la consapevolezza di non essere isolati da tutto il resto, ma di essere parte integrante di un progetto molto più ampio che coinvolge tutta l’umanità. Bisogna essere coscienti che ogni nostra azione o pensiero può migliorare o peggiorare il mondo in cui tutti viviamo. Purtroppo, quando siamo diventati adulti ci hanno insegnato che dovevamo diventare “pratici” ed imparare a “farci largo” nella giungla della vita, nel migliore dei casi ci hanno insegnato ad essere leali con la famiglia, gli amici, e magari anche con gli sconosciuti, ma in quanto ai nemici … beh, a un nemico, in fondo, una carognata si poteva anche fare. Il punto è che in realtà tutte queste distinzioni non esistono perché quando facciamo una carognata o semplicemente lasciamo nella merda un nemico, in realtà noi stiamo danneggiando noi stessi perché l’energia che scaturisce dalla nostra azione va immediatamente a disturbare la ricezione dei segnali che la Luce ci invia continuamente attraverso il nostro cuore. Sono certa che molti di voi sanno di che cosa sto parlando e quanto possano essere dolorosi black-out di questo tipo. Io credo che le persone che conoscono questa sensazione sono fortunate perché vuol dire che hanno sperimentato la Luce con la sua gioia, la sua pace e la sua serenità perciò quando viene a mancare soffrono per la sua assenza. Altre persone meno fortunate, invece, sono così abituate all’oscurità con la sua ansia, le sue paure e le sue incertezze che riescono a malapena ad immaginare una Luce capace di dissipare il caos dalla mente. Invece questa Luce è già dentro di noi e non aspetta che di essere attivata. Noi abbiamo un grande potere, ma è necessario uscire dalla ristrettezza del nostro “io” e farlo diventare un “noi” e siccome come si dice “L’unione fa la forza” ci accorgeremo che la vita diventa più leggera e tante cose che prima ci sembravano irraggiungibili le troveremo lì a portata di mano.

- Il secondo punto è L’APPREZZAMENTO: bisogna amare la vita per ricevere le sue benedizioni, non dobbiamo prendere nulla per scontato. Tutto comincia quando iniziamo a provare gratitudine per quello che abbiamo già e a benedire la LUCE per avercelo concesso ed è questo slancio che apre un varco per continuare a ricevere. L’unica condizione richiesta è quella di non attaccarci a quelle cose o persone fino al punto di dimenticare la Fonte che le ha fatte zampillare nella nostra vita. Noi possiamo godere di ogni benedizione a patto che si sia pronti a condividerla il più possibile con il nostro prossimo e questo non perché dobbiamo essere buoni e altruisti, ma perché, come sostiene la Kabbalah, è una questione tecnica:

-CONDIVIDERE significa non interrompere il flusso dell’ENERGIA, un po’ come la CORRENTE ELETTRICA: quando usiamo un interruttore per interrompere il flusso della corrente la luce si spegne, ma se poi riattiviamo il circuito ecco che la luce si riaccende. E cosa accadrebbe se le SCATOLE di DERIVAZIONE decidessero di non condividere più? Ovviamente ci ritroveremmo con tutta la casa al buio. Quindi non è una questione di essere buoni o cattivi, ma semplicemente di accendere o spegnere un interruttore o di collegare o scollegare i fili in una scatola di derivazione. Non c’è molta differenza fra noi e una scatola di derivazione … quanto meno il funzionamento è un po’ lo stesso: entrambi riceviamo e diamo energia, ma per funzionare entrambi abbiamo bisogno di essere collegati e il nostro collegamento naturale è l’AMORE perché è quella la forza che ci spinge alla condivisione. La vita parla il linguaggio dell’Amore e non risponde ad altro che alle sollecitazioni che vengono dal cuore.

Queste sono le basi per costruire una vita che ci renda sereni ed appagati. Come dice un mio amico molto speciale: ”It’s a long way to go but is not far”, sembra un paradosso ma è la verità, tutte le cose sono lì per noi, non lontane ma la strada è lunga. Noi possiamo fare tutti i piani del mondo, ma dobbiamo lasciare spazio alla Luce del Creatore perché entri e ci guidi verso la meta attraverso strade ed opportunità che, seppure non sempre ci sembrino pertinenti con le nostre richieste, ci condurranno esattamente là dove vogliamo essere ed è per questo che, anche nei momenti peggiori, è necessario non perdere fiducia nella riuscita.

IMPARARE A CHIEDERE

“I King” dicono: “Poiché i desideri velano a noi stessi la cosa desiderata, i doni discendono dal cielo nella loro propria forma”. Quando noi chiediamo qualcosa tendiamo ad isolarla dal suo contesto e a concentrarci solo sul particolare che ci sta a cuore, non ci rendiamo sempre conto che il nostro desiderio fa parte di un pacchetto che non possiamo separare per poi prendere solo quello che ci piace e lasciare il resto. Accade spesso che quando otteniamo quello che vogliamo non è proprio come ce lo eravamo immaginati e la soddisfazione non dura poi così a lungo, e allora cosa facciamo? Beh, di solito esprimiamo un altro desiderio e poi un altro ancora e così via finché non siamo stufi e smettiamo di chiedere. Questa tuttavia non è una soluzione, la soluzione, invece, è: SAPERE COSA CHIEDERE e per riuscirci dobbiamo prima di tutto conoscere a fondo noi stessi , i nostri sogni, le nostre aspirazioni, il nostro carattere e, ovviamente, il bagaglio della nostra anima. Solo avendo un quadro molto preciso di noi stessi possiamo capire quello che davvero fa per noi ed è in grado di darci un appagamento che non si esaurisca; se non siamo sicuri di chiedere la cosa giusta, allora è meglio partire dal risultato: chiedere l’appagamento senza specificare cosa per cosa e mantenerci aperti a tutte le possibilità, così facendo i nostri desideri “imprecisi” non avranno modo di ostacolarci e quando le cose giuste per noi si presenteranno il nostro cuore non avrà difficoltà a riconoscerle.

Noi abbiamo a disposizione tutti gli strumenti per migliorare la nostra vita e quella di tutta l’umanità, dobbiamo solo ricordarci ogni giorno di possedere questo grande Dono ed imparare ad usarlo con saggezza.